pagina iniziale

MOGLIE E MARITO

Fra moglie e marito non mettere il dito.

Marito e moglie farebbero però bene a considerare nell'ambito del loro rapporto, ciò che li lega a Dio, in quanto individuali Suoi figli e in considerazione dell'istituzione divina del matrimonio. Egli ci ha creati. Egli stesso ci ha comandato di unirci in matrimonio, con l'ingiunzione: "crescete e moltiplicatevi".

La dottrina della nostra fede insegna che nel regno celeste, mondo governato dalle leggi di Dio, destinazione ultima per i giusti che saranno vissuti sulla terra, ci sono tre cieli o gradi, per accedere al più alto dei quali è necessario entrare nella sacra alleanza del matrimonio e rispettarne le leggi.

Moglie e marito sono i due componenti della famiglia che non si dissoceranno mai e che insieme potranno godere di tutte le benedizioni che il Padre celeste ha promesso ai Suoi figli. Si può dedurre che non esiste sulla terra istituzione più importante e duratura della famiglia. Tutte le altre periranno, anche le chiese. I figli si allontaneranno per formare i loro rispettivi nuclei. Rimarranno insieme marito e moglie. Quanto è importante consolidare questa società, impreziosirla, abbellirla, renderla funzionale e fonte di gioia.

Si tratta di un rapporto esclusivo, senza eguali. Esso non può mettersi in concorrenza con altri interessi, perché ogni cosa che ne distragga l'attenzione, può indebolirlo e renderlo suscettibile di deterioramento. In esso i processi formativi dell'amicizia, del corteggiamento e del fidanzamento, devono essere sempre presenti, con i dovuti adattamenti. Il coniuge deve rimanere il pensiero preminente delle ventiquattro ore, deve essere il fine dei nostri pensieri, l'oggetto delle nostre delicatezze, la fonte della nostra allegria e la base delle nostre emozioni più forti. Esso deve crescere nella qualifica di confidente, deve essere il socio con cui condividere gioie, dolori, emozioni, responsabilità.

A causa dei grandi impegni che sopraggiungono dopo le nozze, si polverizza il tempo che una volta era tutto a disposizione. Qualcuno ha suggerito di dedicarsi un giorno alla settimana come coppia. Un patriarca suggerì di imporre le mani sul capo della moglie e di impartirle una benedizione di conforto, di tanto in tanto, senza ravvisarne una necessità. Una coppia di miei amici fa lunghe passeggiate, ma lunghe! L'affanno viene sostituito dalla conversazione. Le cose che si vedono, le persone che si incontrano, i commenti sulle condizioni metereologiche, i ricordi dei figli e degli altri parenti, la politica e qualche programma televisivo, tutti arricchiscono il loro dialogo.

I regali, la memoria di eventi passati, le gentilezze, il lavoro per qualche progetto comune, sono piccole cose che alimentano e fanno fiorire il colpo di fulmine, l'attrazione fatale o il fuoco inestinguibile che caratterizzava i primi momenti dello stare insieme.

Un dirigente della chiesa suggeriva di pregare insieme ogni sera, prima di addormentarsi. L'ho fatto. Oltre che creare un clima di pace e serenità, la preghiera insieme poneva me e mia moglie nella condizione di riflettere sulle cose della giornata, sugli alti e bassi, di appianare eventuali contese o malumori.

Marito e moglie conservano la loro identità. Il loro carattere e la loro personalità vengono preservate in un rapporto d'amore, anche se stare così vicino per tanto tempo, rende l'uno molto simile all'altra. Del resto si tratta di un rapporto di collaborazione e scambio.

E' importante essere partecipi del menage familiare, anche se è consigliabile dividere le responsabilità.

Per quanto difficile da realizzare e in contrasto con l'opinione comune dei nostri tempi, limitare le nascite, a meno che non lo si faccia in considerazione della salute e della forza dei genitori, è contrario alla volontà di Dio. Far uscire la donna di casa, tranne che in condizioni di particolare necessità, è sconsigliato dal vangelo.Si tratta solo di questione di ruoli, non di capacità.